La Canon EOS 5D Mark III è una fotocamera di classe professionale con sensore Full Frame da 22,3 MP con messa a fuoco automatica a 61 punti e scatto continuo da 6 fps.
Con essa è possibile acquisire filmati Full HD di qualità elevata e con un controllo manuale completo che consente di operare su una vasta gamma di parametri, dalla velocità di elaborazione dei fotogrammi all'audio.
Ma la Canon EOS 5D Mark III ha un triste primato, risulta infatti la fotocamera più rubata del 2015. La notizia è stata divulgata dal sito PetaPixel, il quale ha ricevuto le statistiche da una piattaforma della quale avevo già parlato tempo addietro in questo post: Lenstag.
Seguono, sulla classifica globale altri prodotti Canon: il Canon EF 28-70 f/2,8L II USM e la Canon EOS 5D Mark II.
Lenstag si basa su un database che contiene gli estremi dell'attrezzatura onestamente acquistata (modello, numero seriale ecc) e dove, eventualmente, è possibile segnalare un eventuale furto e ricevere segnalazioni allorquando qualcuno registri attrezzatura che risulti rubata.
La prima infografica è la seguente:
I Paesi al mondo dove vengono effettuati più furti sono gli U.S.A., il Regno Unito e, purtroppo, L'Italia. In termini di città dove vi sono stati più furti di apparecchiature fotografiche il primato spetta, purtroppo, a Roma. Seguono a distanza Londra (Regno Unito) e Melbourne (Australia).
La seguente infografica riporta invece le circostanze in cui è stata indebitamente sottratta la preziosa attrezzatura.
Come si può notare, il furto dell'attrezzatura avviene spesso quando essa viene lasciata in automobile, seguono il furto con scasso in casa e nei trasporti pubblici.
Mai lasciare quindi l'attrezzatura in auto, ma portarla con se tenendola sempre d'occhio. Mentre, in casa sarebbe auspicabile dotarsi di un buon antifurto o altri deterrenti.
Per iscriversi al sito Lenstag e registrare la propria attrezzatura si può raggiungere questa pagina. Mentre, le applicazioni iOS e Android possono essere scaricate a questo indirizzo ed a questo indirizzo rispettivamente.
Fonte: PP
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