lunedì 3 novembre 2014

Canon deposita un brevetto per la riduzione del ghosting

Canon deposita un brevetto che riduce l'effetto ghosting, cioè effetto fantasma. La notizia viene divulgata dal sito giapponese egami.blog.so-net.ne.jp il quale è orientato fortemente ai brevetti depositati dai grandi produttori operanti in ambito fotografico.

L'effetto ghosting si manifesta facendo sembrare sdoppiati i soggetti e può essere dovuto a riflessioni e diffrazioni parassite che avvengono all'interno della lente, oppure sulla superficie del sensore.

La lingua del sito è il giapponese ed aiutandosi con il traduttore di Google si può cercare di interpretare in cosa consiste questo brevetto depositato da Canon, il quale mira a ridurre solo il ghosting dovuto a riflessioni e diffrazioni parassite che avvengono sulla superficie del sensore.

La traduzione in inglese delle parti salienti del brevetto è la seguente:

Patent Publication No. 2014-207253
  • Published 2014.10.30
  • Filing date 2012.4.17

Challenge
  • Micro-lens is a positive phase structure are aligned periodically
  • Periodic phase structure, the incident light is reflected and diffracted
  • Angle of incidence of the reflected diffracted light is unexpected, UV IRCF is reflected in ghost to generate and produce a red regular pattern

Canon patent of
  • Another of the members on top of the micro-lens
  • Phase structure of the member
  • Reverse of the phase structure of the micro-lens
  • Negative refractive power
  • It does not have a refractive power
  • Short form and trapezoidal cross-sectional shape
  • And reflected and diffracted light of the sensor surface (concave), offset by the reflected and diffracted light of the micro-lens (convex)

Mentre, la figura che spiega il brevetto è la seguente:


I sensori d'immagine hanno sulla loro superficie uno strato di microlenti che per loro natura riflettono e diffrangono la luce. Se le riflessioni e le diffrazioni non sono indirizzate in modo ordinato possono produrre l'effetto fantasma. La questione è che è proprio l'ordine periodico delle microlenti a fare in modo che la luce incidente sia riflessa e diffratta, ma questo avviene invece in modo disordinato.

Perciò, l'angolo di incidenza della luce riflessa e difratta non è in questi casi prevedibile, mentre la luce UV decodificata via software può risultare in uno schema regolare di colore rosso.

A quanto pare, Canon ha risolto il problema inserendo uno strato di microlenti aventi come sezione una forma trapezoidale ribassata e aventi fase opposta a quella delle microlenti che già devono essere presenti sul sensore.

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