Per utilizzare senza problemi Adobe Photoshop è necessario dotarsi di computer potenti e costosi. Pur soddisfacendo questi requisiti, avere un esperienza priva di esitazioni risulta quasi impossibile.
Infatti, da anni molti sviluppatori si prefiggono di migliorare questa esperienza e pare che i programmatori di Adobe e di Google, insieme, siano vicini a questo risultato.
Le due aziende hanno lavorato per quasi due anni per portare Photoshop all'interno browser ed adesso, finalmente, si è arrivato ad una versione funzionante chiamata Photoshop Streaming, la quale è stata rilasciata a degli istituti educativi che avranno il compito di eseguire i vari test di verifica delle varie funzioni nel corso dei prossimi sei mesi.
Il modo in cui questo software di fotoritocco funziona è piuttosto semplice. L'applicazione viene scaricata come estensione attraverso il Chrome Web Store e nel momento in cui si avvia viene stabilita una connessione ad un server che esegue la versione desktop di Photoshop CC 2014.
L'interfaccia utente della versione desktop viene catturata come un video e inviata al browser, dove delle delle procedure javascript trasmettono le azioni dell'utente al server, completando il ciclo interattivo.
Non è molto diverso da come funziona una macchina virtuale e questo significa che l'applicazione può essere eseguita nel browser di qualsiasi computer, anche sui Chromebooks. Pare che la messa a punto di questo sistema sia quasi pronto, in percentuale è pronto al 90%.
In ogni caso, questa estensione ha i suoi limiti, in quanto lavora esclusivamente con i file ospitati su Google Drive, ma Adobe spera di aggiungere in futuro la capacità di lavorare in abbinamento con altri servizi di cloud storage.
Al momento, ci sono nel software delle funzioni di base che non funzionano, come la stampa, o tutti quei processi che richiedono una GPU, come le funzioni 3D di Photoshop.
D'altra parte, azioni come lavorare sulle maschere di livello o utilizzare l'editor di Camera Raw funzionano, anche se ancora risulta difficile giudicare l'entità del ritardo del software sullo schermo di condivisione.
Adobe utilizzerà il periodo di prova per mettere a punto le funzioni e per risolvere gli eventuali problemi che possono complessivamente nell'esperienza di utilizzo, facendo leva sui feedback ottenuti. In molti istituti scolastici gli utenti lavorano su macchine con hardware di fascia bassa, ambito nel quale Adobe vuole ottimizzare questa estensione di Chrome, fino al punto in cui si allargherà la platea di utenti che saranno chiamati a testare il prodotto che, eventualmente, terminerà con l'immissione sul mercato di questo prodotto.
Fonte: The Verge
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