La Canon EOS 7D si rivolge chiaramente agli appassionati più evoluti, così come ai professionisti che lavorano, con un set ricco di funzionalità, prestazioni eccellenti e design superiore.
Tra le sue caratteristiche più potenti vi è il suo sistema autofocus, che in qualche modo è diverso da qualsiasi precedente sistema AF che equipaggiava una reflex Canon EOS.
In particolare, c'è una nuova serie diversificata di opzioni per selezionare un'area dell'immagine sulla quale concentrarsi.
Con queste numerose nuove caratteristiche, sarebbe importante per i potenziali utenti avere una chiara idea di ciò che queste diverse nuove opzioni siano e come possano essere sfruttate per creare grandi immagini.
Così come le EOS 60D e 50D precedentemente permettevano, il punto AF centrale ha anche una coppia di sensori diagonali ad alta precisione che assicurano una precisione ancora maggiore e che sono utilizzati automaticamente con lenti f/2.8 o con apertura ancora superiore.
La copertura attuale da lato a lato dei 19 punti AF, in termini di quanto essi si diffondono lontano dal centro, è la stessa delle EOS 60D e 50D. Tuttavia, ovviamente, forniscono una copertura molto più densa rispetto alla EOS 60D e dei modelli della serie 5D.
Con questi punti AF densamente disposti, da molti punti di vista, questo è il più sofisticato sistema AF mai introdotto in una reflex digitale EOS, superando in qualche modo la flessibilità delle fotocamere ammiraglie della serie EOS-1D e EOS-1Ds di Canon.
Nella modalità One-Shot AF il sistema AF è impostato per mettere a fuoco su un soggetto fermo e successivamente per bloccare la messa a fuoco su di esso una volta che risulta nitido. La modalità One-Shot AF non dipende da come si è scattato, cioè se si è scattata una sola foto oppure una sequenza di immagini. Se l'utente mantiene il suo dito sul pulsante di scatto, la messa a fuoco rimane bloccata, rendendo più facile ri-comporre l'immagine per spostare in essa un soggetto mantenendo la messa a fuoco.
La modalità AI Servo AF imposta la fotocamera per far seguire la messa a fuoco su un soggetto in movimento, sia se si muove lentamente che alla velocità di una moto da corsa. La fotocamera si aspetta di vedere, rilevare e tracciare il movimento del soggetto ogni volta che si è in AI Servo AF.
C'è un pulsante separato sulla parte superiore della fotocamera marcato con "AF • Drive", simile ad altre fotocamere EOS come la EOS 60D e 5D Mark II. Premendo questo tasto e ruotando la ghiera principale sulla parte superiore ci si può spostare tra One Shot AF e AI Servo. C'è una terza opzione, la "AI Focus AF", che consente alla fotocamera di scegliere automaticamente tra le due precedenti modalità.
Inoltre, il mirino intelligente della EOS 7D è il primo della serie EOS di Canon ad avere una sovrapposizione LCD incorporata in modo permanente, la quale può visualizzare i contorni neri sullo schermo di messa a fuoco su richiesta o in base alle esigenze.
I punti AF, il cerchio di misurazione spot ed il reticolo delle linee sono tra gli elementi che questa sovrapposizione LCD può visualizzare. Inoltre, gli elementi del display LCD possono essere illuminati in rosso, in modo che possano essere visibili anche nel buio più totale.
Sia l'illuminazione rossa che l'intera sovrapposizione del mirino possono essere disattivati se il fotografo vuole o ha bisogno di una visione del suo soggetto totalmente chiara e priva di fonti di disturbo.
Immediatamente accanto al pulsante di scatto vi è è un piccolo pulsante "M.Fn". Questo tasto multifunzione è un componente chiave di selezione dell'area AF e del suo funzionamento.
Dopo aver premuto il tasto di selezione del punto AF, se si preme questo nuovo pulsante M.Fn, si può alternare tra ciascuna delle tante e diverse opzioni dell'area AF, questa è una funzione inedita per le fotocamere EOS.
In precedenza, per passare dalla selezione manuale del punto AF a quella automatica, si premeva il pulsante di selezione del punto AF sul retro della fotocamera, poi si girava una manopola fino a quando il singolo punto selezionato nel mirino si spostava verso il bordo esterno del display dei punti AF, con un altro click si abilitavano un anello circostante di punti o tutti i punti, indicando che ci si trovava nella modalità di selezione automatica del punto AF. Questo non succede nel caso della EOS 7D.
- Modalità di selezione manuale del punto AF;
- Modalità di selezione del punto Spot AF;
- Modalità espansione del punto AF;
- Modalità di selezione automatica del punto AF;
- Modalità Zone AF
Il pulsante multi-funzione è la chiave per accedere a queste modalità, quando si sta scattando.
Le suddette modalità possono essere selezionati anche tramite il menu dello schermo di controllo rapido, accessibile durante la ripresa premendo il pulsante posteriore Quick Control Setting, marcato con un "Q".
Una volta tolta dalla confezione, nelle impostazioni predefinite di fabbrica della EOS 7D sia la modalità di espansione del punto AF che la modalità Spot AF sono disabilitate, ma sono facili da attivare per essere disponibili ogni volta che si scorre tra le varie opzioni dell'Area AF.
Per abilitare queste due opzioni bisogna andare al Custom Function III, alla pagina 6, selezionare "Registra" e selezionare tutte le modalità volute aggiungendo la relativa spunta e poi selezionare "Applica". Ovviamente, in questa pagina, almeno una delle modalità presenti deve essere abilitata.
Per gli utenti che hanno poca dimestichezza e che vogliono sperimentare e fare pratica con le caratteristiche e le capacità della EOS 7D, il suggerimento è quello di avere tutte le opzioni attive (un segno di spunta accanto a ciascuno). Chi scrive presuppone che tutte le opzioni di selezione dell'area AF siano attive.
La selezione manuale del punto AF è una delle selezione di base ed è una fondamentale funzione alla quale tutti i fotografi che utilizzano le fotocamere EOS in modo serio conoscono e ne hanno dimestichezza. Questa funzione consente di selezionare liberamente un solo punto AF tra i 19 ed una volta avvenuta la selezione, per definizione, sarà attivo solo ed unicamente il punto scelto.
La selezione manuale del punto AF è la modalità più efficace per forzare la messa a fuoco su una parte piuttosto piccola e precisa di un soggetto o di una scena. A differenza di quanto potrebbe succedere con la selezione automatica del punto AF, non c'è mai alcuna preoccupazione che la fotocamera possa concentrarsi su qualcosa di diverso da quello dove si sta concentrando la propria attenzione. Con la EOS 7D, un singolo punto AF, che è visibile in nero (o rosso acceso) nel mirino, indica chiaramente dove la fotocamera sta cercando di mettere a fuoco.
Per attivare la selezione manuale del punto AF, si deve premere il tasto di selezione del punto AF posteriore, subito dopo il tasto M.Fn fino a vedere un singolo rettangolo AF delineato nel mirino. Ora, utilizzando una delle ghiere della fotocamera, o il Multi-controller sul retro, si è liberi di spostare il singolo punto AF ovunque si desideri. Una volta scelto e premuto il pulsante di scatto a metà, la fotocamera è pronta a scattare, utilizzando solo quel punto AF. Tutto questo sarà familiare agli utenti di qualsiasi precedente EOS reflex digitale.
La modalità Spot AF è la prima delle nuove opzioni introdotte con la EOS 7D. Con essa è possibile scegliere manualmente ogni singolo punto AF (come sopra descritto), ma ora può effettivamente ridurre le dimensioni del punto AF scelto. Questo permette di leggere un'area ancora più piccola del soggetto e concentrarsi ancor più precisamente su un elemento particolare di una scena, che sia l'occhio più vicino in un ritratto o la parte precisa di un fiore in una fotografia macro.
Quando la modalità Spot AF è attiva, viene visualizzata una piccola casella secondaria all'interno del punto AF manualmente scelto, quindi nel mirino si vede una "scatola all'interno di un'altra scatola". Come con la selezione manuale del punto AF, è possibile scegliere liberamente uno qualsiasi dei 19 punti AF per lo Spot AF, sia al centro dell'area che fuori. Così come succede con la selezione manuale del punto AF, si utilizza un solo punto AF alla volta.
Una cosa importante da ricordare mentre si compone la scena e si scatta, è che la dimensione del punto AF della modalità Spot AF è decisamente ridotta rispetto a quella della selezione manuale del punto AF, ma comunque è più grande di quella rappresentata dal piccolo quadrato visualizzato nel mirino. Inoltre la sensibilità di tipo a croce a doppio asse rimane a tutti punti quando si seleziona questa modalità e questo consente di non perdere efficacia.
Il maggior beneficio della modalità Spot AF è la possibilità di porre come punto di messa a fuoco una parte molto piccola dell'immagine e questo può avere ovvi potenziali benefici e applicazioni tanto che, probabilmente, farà in modo che questa funzione sarà molto apprezzata sia dagli utenti avanzati che dai professionisti.
Il rovescio della medaglia potrebbe essere che se nella piccola area scelta cade un oggetto privo di contrasto, privo di dettaglio, allora il sistema di messa a fuoco avrà difficoltà a mettere a fuoco quell'area e questo potrebbe costituire problema quando si hanno soggetti in rapido movimento e soprattutto quando il movimento è irregolare. In questi ultimi casi, sarebbe meglio scattare utilizzando le modalità con zone più ampie di messa a fuoco.
L'espansione dei punti AF è una caratteristica che è stata disponibile sui modelli EOS dotati di un sistema di messa a fuoco basato su 45 punti, come le fotocamere della serie EOS-1D. Ora, per la prima volta, è stata resa disponibile agli utenti in un modello intermedio. Questa modalità permette all'utente di scegliere manualmente qualsiasi punto AF come principale punto. Anche in questo caso, può essere il punto centrale, o qualsiasi altro punto fuori centro. Ma in tal caso, saranno operativi ulteriori punti circostanti e se il punto principale, per qualsiasi motivo, perde di vista il soggetto, o non riesce a trovare sufficienti dettagli, allora subentrano immediatamente i punti AF circostanti per aiutare nella messa a fuoco del soggetto.
Ciò si verifica se si sta scattando ad un soggetto fermo in One-Shot AF, o nel monitoraggio di un soggetto in movimento in AF AI Servo. Infatti, l'espansione dei punti AF può essere molto utile per la fotografia sportiva e per altri soggetti in movimento, soprattutto se c'è la preoccupazione che il punto AF possa cadere su aree uniformi e prive di dettaglio, che sia essa un'area di un solo colore nella divisa di un giocatore, o nel corpo di un animale e così via.
Il numero e la posizione dei punti AF circostanti varia a seconda di quale punto AF primario si è selezionato manualmente. Inoltre, non c'è modo di aggiungere o sottrarre questi ulteriori punti AF circostanti a proprio piacimento quando si è nella modalità di espansione del punto AF. Fortunatamente, il mirino intelligente della fotocamera visualizza i punti aggiunti espansi, nel quale il punto AF principale appare come un rettangolo mentre, durante la selezione, i punti aggiunti espansi appaiono sia con la scatola standard che col quadrato più piccolo all'interno. Quindi non è mai un mistero sapere dove questi punti sono stati aggiunti, sia in fase di selezione che di scatto.
Durante la ripresa, la fotocamera cercherà sempre di mettere a fuoco utilizzando il punto AF primario che si è scelto. Quindi, rimane uno strumento efficace quando si desidera mettere a fuoco su un settore ogni volta che sia possibile. Per esempio, se un fotografo tenta di scattare con inquadrature strette in una corsa di cavalli, con l'animale che corre direttamente verso la fotocamera, utilizzando un lungo teleobiettivo si potrebbe tentare di mettere a fuoco il naso del cavallo nel momento in cui imbocca un rettilineo. Ma se, per qualsiasi ragione, quel singolo punto non è in grado di seguire il soggetto, i punti circostanti immediatamente entrano in azione, diminuendo la probabilità di perdere la messa a fuoco sul soggetto. Ma se viene utilizzato uno dei punti AF circostanti, esso cambierà la sua visualizzazione all'interno del mirino da un piccolo rettangolo ad punto AF completo.
Accedere all'espansione dei punti AF segue lo stesso schema: in primo luogo, si preme il tasto di selezione punto AF posteriore, quindi si preme il pulsante M.Fn. Quando si vede una sorta di croce o una specie di T, si è in modalità di espansione del punto AF. Ora, girando una delle ghiere, o utilizzando il Multi-controller, si può spostare il punto AF principale dove si vuole.
La modalità di selezione automatica del punto AF viene attivata, ancora una volta, premendo il pulsante posteriore di selezione dei punti AF e poi premendo il pulsante M.Fn (oppure utilizzando la schermata Quick Control) scorrendo tra le opzioni di selezione delle zone AF. Il display sarà un pò diverso, a seconda se si è pre-impostato su One-Shot AF o AF AI Servo. In One-Shot AF, quando si scorre tra le varie opzioni dell'area AF, la selezione automatica del punto AF è indicato da un display di soli contorni, dove delle parentesi circondano l'area dei punti AF, ma senza punti AF visibili. Se invece si è pre-impostato su AI Servo, si vedranno le stesse parentesi esterne, ma con i 19 punti AF presenti e un punto AF evidenziato. Nella zona sotto lo schermo di messa a fuoco, laddove compaiono normalmente la velocità dell'otturatore e l'apertura, si vedrà un rettangolo con "AF" visualizzato, se invece appare "SEL AF" in questa zona, allora ci si trova in una delle opzioni della selezione manuale dei punti AF.
Dal momento in cui è comparsa la prima fotocamera EOS con più punti AF (la EOS 10s, nel 1990), ogni modello EOS di Canon ha permesso la selezione automatica del punto AF. Quando si lavora con soggetti non in movimento in modalità AF One-Shot, la EOS 7D inizia con tutti i 19 punti AF attivi. Successivamente, la fotocamera passerà ad utilizzare il punto o i punti dove "vede" il soggetto più vicino con un adeguato dettaglio. Questi punti verranno visualizzati nel mirino, insieme alla spia rotonda verde che si trova nella parte inferiore del display e che conferma la messa a fuoco. E' perfettamente normale vedere apparire più di un punto e capita se la fotocamera rileva che in più di una zona vi sono soggetti che si trovano alla stessa distanza dal fotografo.
Ma dove le cose diventano interessanti è la selezione automatica del punto AF in modalità AI Servo AF. Infatti, quando si utilizzava la selezione automatica del punto AF, tutte le precedenti reflex EOS, a pellicola o digitali, necessitavano di iniziare a tracciare un soggetto con il punto AF. Una volta che il soggetto veniva agganciato, allora la fotocamera abilitava i punti AF esterni in modo da continuare a seguire il movimento del soggetto, o quello della fotocamera rispetto ad esso, anche quando il soggetto fosse andato ormai fuori centro.
Ma con la EOS 7D e per la prima volta in una fotocamera Canon EOS, l'utente può pre-selezionare qualsiasi dei 19 punti AF e utilizzarlo come punto di partenza per iniziare a tracciare il suo soggetto. Se il soggetto poi si allontana da quel punto, la fotocamera continua a seguirlo. Un'altra grande novità è che se tutti i punti AF circostanti stanno attivamente rintracciando il movimento del soggetto, una volta che quest'ultimo si è ormai allontanato dal punto AF iniziale passando per gli altri punti, essi appariranno nel mirino, in modo da sapere sempre quello che la fotocamera sta facendo.
Una volta impostati l'AI Servo AF e la selezione automatica del punto AF, per scegliere un punto AF con il quale iniziare a seguire un soggetto in movimento basta premere il pulsante di selezione del punto AF posteriore e utilizzare la ghiera o il Multi-controller posteriore per spostarsi da un punto AF ad un altro, controllandone la posizione voluta nel mirino.
La selezione automatica del punto AF in combinazione con AI Servo AF può essere molto utile con soggetti di cui si sa saranno in movimento, ma soprattutto se si sa che il movimento avrà inizio in una zona dell'inquadratura per finire in un altro settore della stessa.
La modalità Zona AF è totalmente nuova, mai resa possibile da qualsiasi delle precedenti reflex digitali EOS. Essa è destinata ad essere una scelta molto popolare per diversi tipi di ripresa, soprattutto per i fotografi che scattano in modo rapido e per i soggetti in cui è necessario una vasta area di copertura della messa a fuoco. Ancora più importante, essa permette la messa a fuoco da parte della fotocamera su ciò che è più vicino all'interno di tale zona, sia che ci si trova in One-Shot AF o che si effettui la ripresa di un soggetto in movimento in AF AI Servo.
In effetti, la modalità Zone AF è come la selezione automatica del punto AF, ma si limita ad un piccolo gruppo di punti AF nel mirino.
Per attivare la Zone AF, come in precedenza, premere il pulsante posteriore di selezione del punto AF e poi il pulsante M.Fn fino a quando viene visualizzato un gruppo di punti AF visualizzato nel mirino con le parentesi che li circonda. In alternativa si può premere il tasto "Q" per richiamare il menu di controllo rapido e utilizzare l'opzione modo area AF per passare attraverso le scelte fino a vedere due parentesi più piccole e la stringa "Selezione Manuale:. Zone AF" nella parte inferiore del monitor LCD posteriore.
La modalità Zone AF ha il potenziale per essere particolarmente utile per i fotografi d'azione, le riprese di soggetti che vanno dalla pista agli uccelli in volo. Anche in questo caso, è particolarmente abile a scegliere il soggetto più vicino da una gamma di soggetti come, ad es., un gruppo di corridori in una pista tra i quali la messa a fuoco nitida viene posta su quello che è più vicino.
Cinque zone differenti sono disponibili: centro, centrale-superiore o centrale-inferiore, sinistra o destra. Come con l'espansione dei punti AF, non c'è modo per aumentare o diminuire la dimensione di una zona. È possibile solo spostarla come si è appena descritto. Per esempio, non è possibile spostare il gruppo un pò a sinistra o a destra, ma sono possibili solo le cinque posizioni pre-impostate. Anche con questi limiti, questa è una nuova e spettacolare opzione per gli utenti EOS, un modo molto interessante per sfruttare la potenza di selezione automatica del punto AF con alcuni dei controlli che gli utenti hanno avuto in precedenza con la selezione manuale del punto AF.
Infine, per operare una distinzione importante tra Zone AF e le impostazioni di espansione AF precedentemente indicate è importante evidenziare che l'espansione AF consente all'utente di scegliere uno qualsiasi dei 19 punti AF e la fotocamera utilizza quindi esclusivamente quel singolo punto AF per la messa a fuoco, a meno che tale punto non può vedere il soggetto, sempre che il soggetto non si allontani da quel punto. In entrambi i casi, i circostanti punti AF espansi sono ora utilizzati per tentare di continuare a concentrarsi sul soggetto.
La modalità Zone AF, invece, consente all'utente di scegliere una zona di 9 punti AF (zona centro) o 4 punti AF (qualsiasi delle zone disponibili circostanti). La selezione automatica del punto AF si verifica all'interno di questa zona, con la fotocamera che utilizza qualsiasi punto AF che veda il soggetto più vicino con sufficiente dettaglio in quella zona. Il fotografo può scegliere una zona, ma non può scegliere un punto all'interno di tale zona ad essere il punto primario, come invece poteva con l'espansione dei punti AF. Come accennato, la Zone AF può essere molto utile quando si sa già che si desidera che il soggetto più vicino tra due sia quello sul quale focalizzarsi. È meno utile quando si desidera concentrarsi proprio su una parte di un soggetto - per esempio, in un ritratto di testa e spalle, Zone AF potrebbe mettere il piano di maggiore dettaglio sul naso di un soggetto, invece che sul suo occhio, se la fotocamera "pensa" che il naso è più vicino al fotografo.
Concludendo, l'utente della Canon EOS 7D può scegliere in mezzo ad una nuova e spettacolare gamma di opzioni dell'area AF, mentre la fotocamera può essere adattata a soddisfare una straordinaria gamma di condizioni di ripresa e preferenze dell'utente. Il sistema AF è sicuramente veloce, potente e reattivo in condizioni di scarsa illuminazione.
Insieme alla capacità della fotocamera di scattare 8 fotogrammi al secondo, il sistema AF della EOS 7D è uno strumento straordinario che spingerà i fotografi a ripensare a come scattano le loro immagini. Ad esempio, molti professionisti che fino ad oggi hanno fatto affidamento esclusivamente sulla selezione manuale del punto AF centrale da solo, potrebbero imparare a sfruttare le funzionalità della fotocamera e sperimentare lo spostamento dei punti AF ad altre aree, così come la pratica con le diverse impostazioni delle Zone AF. Le scelte sono facili da attivare, i risultati hanno adesso il potenziale per diventare spettacolari.
Ottima descrizione
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